L'associazione LINFOVITA presenta il secondo incontro nell'ambito del progetto "Un medico per amico", un percorso a carattere scientifico e divulgativo per promuovere e approfondire la conoscenza sui linfomi.
Protagonisti di questo evento saranno non solo gli esperti del settore, ma gli stessi pazienti presenteranno i loro personali "casi clinici", mostrandoci le malattia da una prospettiva diversa, a partire dalla diagnosi, passando per la cura, fino alla guarigione.
Queste occasioni d'incontro hanno l'obiettivo di trasmettere messaggi positivi alla collettività in termini di lotta e sopravvivenza ai linfomi e di dare sempre più risalto alla "centralità del paziente"; infatti ogni paziente non ha soltanto bisogno di ricevere le migliori cure, ma anche di stringere "un'alleanza terapeutica" con il proprio medico, basata sulla fiducia, sull'ascolto e sull'impegno reciproco.
Il carattere distintivo di LINFOVITA è rappresentato proprio dalla partecipazione attiva dei pazienti, che ogni giorno danno testimonianza di quello che è il claim dell'associazione stessa:
"Speranza alla Vita e Fiducia alla Ricerca".
PROGRAMMA
Conduce i lavori la Dr.ssa Eva Giumbo
INFORMAZIONI GENERALI
Modalità d'iscrizione
La partecipazione all'evento è gratuita. Per le iscrizioni contattare le segreterie organizzative.
SEGRETERIE ORGANIZZATIVE
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Dr.ssa Olimpia Buccinà - tel. +39 335 8137313 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
SEDE CONGRESSUALE
Grand Hotel Excelsior Via Vittorio Veneto, 89100 Reggio Calabria
Il “World Lymphoma Awareness Day 2019”, che si svolge ogni anno il 15 settembre in 50 paesi in tutto il mondo, è promosso dalla Lymphoma Coalition con lo scopo di riunire pazienti, operatori sanitari e altri soggetti interessati, per aumentare la consapevolezza sui tumori del sistema linfatico. L’Associazione Linfovita ONLUS quest'anno celebra la giornata nella splendida cornice del Comune di Tropea con un programma che oltre al convegno prevede una visita alla cittadina mettendo in campo il 4° LINFOTOUR il cui scopo è quello di portare la cultura in ambito medico a scopo terapeutico e migliorare la qualità di vita dei pazienti".
IL PRELIEVO VENOSO
Che cosa è
Il prelievo di sangue venoso è una procedura che consiste nell’acquisire un campione di sangue venoso, preferibilmente al mattino ed a digiuno in modo da ridurre la variabilità biologica.
Di solito si preleva sangue venoso dalle vene dell’avambraccio, viene effettuato dall’infermiere previa prescrizione medica e la quantità di sangue da prelevare varia in base agli esami ematochimici che si vogliono ottenere.
Indicazioni
Lo scopo del prelievo venoso è quello di indagare sullo stato di salute del paziente.
Il campione (o i campioni) viene inviato poi in laboratorio analisi per valutarne la composizione e i fattori che indicano problemi, patologie oppure anche per un semplice controllo post-terapia ed il cui esito poi sarà visionato nel complesso dal medico che ha prescritto gli esami.
Cosa si usa
Per la venipuntura è preferibile usare aghi di calibro pari a 20 o 21G “gauge”, riservando l'utilizzo di aghi di calibro inferiore a prelievi su vene piccole o particolarmente fragili. L’utilizzo di un ago di diametro inferiore a 23 (G), può indurre emolisi e modeste variazioni di alcune analisi comuni.
L’infermiere per fare il prelievo usa aghi dedicati, anche disponibili con dispositivo di protezione integrato e l’adattatore luer che garantiscono la sicurezza della procedura.
Complicanze del prelievo venoso
Controindicazioni
Scritto da Carmelo Leuzzo – Infermiere Divisione di Ematologia “Grande Ospedale Metropolitano” di Reggio Calabria
Altri articoli di CARMELO LEUZZO:
https://www.linfovita.it/component/k2/item/426-catetere-venoso-centrale-picc.html
ESSERE DATA MANAGER OLTRE I DATI
Ricordo ancora il lontano gennaio 2009, epoca in cui venivo a contatto con un mondo per me nuovo ma che ho sempre sognato di vivere… l’ospedale!!! Era un sogno realizzato quello di indossare il camice bianco ma non potevo lontanamente immaginare cosa avrebbe significato per me non “lavorare come” ma “essere” una Data Manager. Son trascorsi 10 anni da quando incontrai per la prima volta, con tanta timidezza, la Dr.ssa Stelitano che contribuì a farmi conoscere, a studiare quello che per tanti è considerato un nemico da sconfiggere immediatamente con accanimento, per altri è un’occasione di lotta, altri lo considerano quasi un compagno di strada.
Si, cari lettori, mi riferisco proprio al Linfoma.
Questo è stato l’inizio di un percorso professionale che, tra alti e bassi, mi ha fatta crescere sia culturalmente che umanamente.
Senza ombra di dubbio, i protocolli sono stati i miei compagni in questo percorso ma tutto vissuto come servizio nell’intento di favorire la ricerca seminando speranza in tanti cuori sofferenti. Ma quando scopri che hai anche l’opportunità di entrare a contatto, di vedere con i tuoi occhi il mondo della sofferenza, capisci che hai ricevuto un grande privilegio.
Si, perché per me essere Data Manager non è aggiornare sistemi informatici, fare contabilità o altro ma riuscire a penetrare i dati apparentemente numerici comprendendo che nascondono le storie di tanti fratelli che si sono ritrovati, non per scelta, protagonisti di una battaglia davvero importante, la lotta per la vita.
Alla luce di ciò vedo il Linfoma, forse andando controcorrente, come un’occasione di vita, oserei dire di amore alla vita.
a cura della Dott.ssa Elisa Montechiarello
U.O. Ematologia
Gammopatie monoclonali MGUS
La Gammopatia Monoclonale (MGUS) è un disordine linfoproliferativo caratterizzato dalla proliferazione di un clone plasmacellulare con secrezione nel plasma di componente M. E’ una condizione patologica asintomatica e non richiede alcun trattamento.
Si riscontra prevalentemente nell’adulto con una prevalenza del sesso maschile. L’incidenza aumenta con l’età. I dati attuali indicano una incidenza di circa il 5% della popolazione.
La progressione della malattia verso altre patologie è di circa 1% per anno. Ciò è correlato dalle caratteristiche biologico-molecolari che stratificano i pazienti in diverse fasce di rischio.
Si distinguono in base alle immunoglobuline coinvolte I seguenti tipi di MGUS con una diversa prevalenza:
Oltre le MGUS altre condizioni patologiche presentano una CM:
Diagnostica delle MGUS
Esami da eseguire:
Per la diagnosi di MGUS sono necessari tutti i seguenti criteri:
Il rischio di trasformazione è del 1% ed è diverso a seconda del tipo di CM. Per esempio le MGUS IgG ed IgA evolvono verso un Mieloma, le MGUS IgM verso un Linfoma Linfoplasmocitico e le forme a catene leggere verso un Mieloma micromolecolare.
Le forme con maggiore evolutività sono le MGUS non IgM ed in particolare le forme IgA.
Esiste comunque oggi la possibilità di stratificare i pazienti in diverse fasce di rischio con i seguenti parametri:
I pazienti con MGUS non necessitano di alcuna terapia specifica per cui dopo la diagnosi e completamento delle indagini di stadiazione rientrano in un programma di follow-up. Infatti rimangono patologie che devono essere semplicemente osservate per vedere il momento in cui questi pazienti progrediscono e quindi necessitano di trattamento.
Ulteriori studi di tipo biologico-molecolare sono necessari per meglio conoscere aspetti genetici di queste patologie e consentire di individuare eventuali pazienti a maggior rischio che potranno avvantaggiarsi di un trattamento più precoce e prevenire la loro trasformazione.
Dott.ssa Caterina Stelitano
Catetere Venoso Centrale PICC
Che cos’è
Il Catetere Venoso Centrale PICC (acronimo di "Peripherally Inserted Central Catheter”) è un tipo di catetere centrale esterno, non tunnellizzato, costruito con materiale biocompatibile ad inserimento periferico ecoguidato, a medio / lungo termine.
Ciò significa che, in base al suo utilizzo (sia continuo che discontinuo, sia intra che extra ospedaliero), il catetere può rimanere in sede per un periodo che va da 7 giorni a 12 mesi.
A che cosa serve
Il PICC consente tutti gli utilizzi dei CVC “classici” (es. Groshong, Hickman, Broviac, Midline, Port-a cath) come la somministrazione di chemioterapia (es. in caso di utilizzo di farmaci vescicanti o irritanti per le pareti dei vasi), terapia antibiotica, nutrizione parenterale totale, misurazione della PVC, infusione di soluzioni ipertoniche).
Prima di procedere all’impianto bisogna:
Subito dopo l’impianto del catetere va eseguita una medicazione con garza e cerotto, da rinnovare dopo 24-48 ore (medicazione precoce) previo un accurato lavaggio delle mani e l’utilizzo di guanti sterili. Per le medicazioni successive di solito è preferibile utilizzare una medicazione semipermeabile trasparente, da rinnovare ogni 7 giorni.
Nel caso si verifica un sanguinamento del sito di inserimento oppure una fuoriuscita di siero la medicazione va effettuata con garza e cerotto (da rinnovare ogni 24-48 ore oppure quando è umida, sporca o non è più aderente).
Le complicanze post-impianto
Le complicazioni dei PICC possono essere di tipo occlusivo (es. occlusione del CVC da trombo o farmaci), flebitico e infettive.
Benefici:
una maggior sicurezza nella somministrazione dei farmaci antiblastici;
una notevole riduzione delle venipunture ripetute ai pazienti;
la conseguente riduzione di lesioni cutanee e di flebiti superficiali;
la riduzione di flebiti chimiche da farmaco;
la riduzione dei disagi causati al paziente.
A cura di Carmelo Leuzzo - infermiere professionale presso U.O.C. di Ematologia dell'Azienda"Bianchi-Melacrino-Morelli" di Reggio Calabria
Altri articoli di CARMELO LEUZZO:
https://linfovita.it/component/k2/item/432-il-prelievo-venoso.html
I percorsi di educazione nutrizionale di Linfovita nascono da un’idea della Dr.ssa Caterina Stelitano, Fondatrice dell’Associazione e dei Dottori Biologi Nutrizionisti Dr.ssa Valeria Laganà e Dr. Vincenzo Sofia al fine di fornire informazioni, linee guida, suggerimenti ed orientamento nutrizionale ai pazienti affetti da linfoma, alle loro famiglie, alle diverse figure socio-sanitarie deputate alla gestione della patologia e a tutti coloro che sono interessati alla tematica. L’alimentazione è una scienza che studia la corretta nutrizione per assicurare la giusta quantità e la miglior qualità di elementi nutritivi quali vitamine, carboidrati, grassi e proteine a tutto il corpo. Molte persone non credono nel potenziale dell’alimentazione e spesso sottovalutano o addirittura ignorano i danni che una assimilazione sbagliata e sconsiderata di alimenti può apportare al proprio organismo. Un’alimentazione varia ed equilibrata è alla base di una vita in salute. Un inadeguato introito di nutrienti, infatti, oltre a incidere sul benessere psico-fisico, rappresenta uno dei principali fattori di rischio per l’insorgenza di numerose malattie croniche. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, circa 1/3 delle malattie cardiovascolari e dei tumori potrebbero essere evitati grazie a una equilibrata e sana alimentazione. Di cosa abbiamo bisogno? L’organismo umano ha bisogno di tutti i tipi di nutrienti per funzionare correttamente. Alcuni sono essenziali a sopperire il bisogno di energia, altri ad alimentare il continuo ricambio di cellule e altri elementi del corpo, altri a rendere possibili i processi fisiologici, altri ancora hanno funzioni protettive. Per questa ragione l'alimentazione deve essere quanto più possibile varia ed equilibrata. Gli incontri programmati attraverso momenti interattivi con i partecipanti, prevedono l’approfondimento di vari aspetti nutrizionali legati sia alla prevenzione che alla gestione della patologia onco-ematologica .
Dicono di noi:
http://www.ildispaccio.it/reggio-calabria/199763-reggio-continuano-gli-incontri-di-linfovita
http://www.strettoweb.com/2019/01/reggio-calabria-incontri-linfovita/791605/
https://www.reggionews24.it/articolo/reggio-primo-incontro-di-educazione-nutrizionale-di-linfovita
http://www.cn24tv.it/news/184989/reggio-incontro-sull-educazione-nutrizionale-con-linfovita.html